sabato 17 febbraio 2007

3D Desktop! TouchScreen and XGL on Linux (parte 2)

Ecco un'altro video che mostra le potenzialità di dell'architettura XGL su linux utilizzando un monitor Touch Screen. Molto bello l'effetto "elastico" che è possibile ottenere trascinando un bordo della finestra per poi lasciarlo improvvisamente.



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Definizioni associate al video tratte da Wikipedia:

XGL, acronimo di X over OpenGL, è un'architettura di X Window System progettata per sfruttare le moderne schede grafiche attraverso i loro driver OpenGL ed è sviluppata sulla base di OpenGL utilizzando glitz. Supporta l'accelerazione in hardware di tutto X, applicazioni OpenGL e XVideo, nonché effetti grafici grazie ad un "compositing window manager" come Compiz o Beryl. Il progetto fu iniziato dal dipendente di Novell David Reveman e rilasciato la prima volta il 2 gennaio 2006.

In alcune demo [1], Novell mostra esempi con effetti di trasparenza applicati alle finestre delle applicazioni, possibilità di miniaturizzare al volo la riproduzione di un video senza perdere frame e un'interfaccia grafica tridimensionale a forma di prisma che permette di tenere sott'occhio da 4 a 25 desktop.

X Window System, noto in gergo come X11 o ancor più semplicemente X, è di fatto il gestore grafico standard per tutti i sistemi Unix (Linux e BSD compresi); è mantenuto dalla X.Org Foundation e rilasciato sotto una licenza di software libero.

Supportato seppur marginalmente da alcuni tra i maggiori produttori di hardware grafico, è ormai usato secondariamente anche da altri sistemi operativi (es. Mac OS X, che usa nativamente Quartz) per permettere il funzionamento del software progettato per questo sistema grafico, come la suite da ufficio OpenOffice e Gimp.

X fornisce l'ambiente i componenti di base per le interfacce grafiche, ovvero il disegno e lo spostamento delle finestre sullo schermo e l'interazione con il mouse e la tastiera. X non gestisce invece l'interfaccia grafica utente o lo stile grafico delle applicazioni: tutti questi aspetti sono gestiti direttamente da ogni singola applicazione.

Un'altra caratteristica molto importante è la trasparenza di rete: la macchina dove girano i programmi (client) non deve essere per forza la macchina locale (display server). I termini "server" e "client" vengono spesso confusi: per X il server è il display locale dell'utente, non una macchina remota. Questo permette anche di visualizzare sullo stesso display applicazioni che vengono eseguite su diversi host, oppure che su un host vengano eseguite applicazioni la cui interfaccia grafica finisce su diversi display.

X è nato al MIT nel 1984. La vesione attuale del protocollo, X11, è stata ultimata nel settembre del 1987. Attualmente la X.Org Foundation implementa il protocollo X versione 11 in XOrg e l'ultima versione disponibile è la 7.1.

Testi disponibili nel rispetto dei termini della GNU Free Documentation License.

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